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comunicato stampa
M5S: "Affaire Area Brancadoro: ci risiamo?"

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da Movimento 5 Stelle
San Benedetto


La storia del business del mattone o del commercio a San Benedetto del Tronto è stata spesso in qualche modo collegata alla nostra amata Sambenedettese.

Questa è storia antica ma anche recente, anzi recentissima: i fallimenti di tante società che si sono avvicendate negli ultimi trent’anni con fini affaristici più che sportivi ne sono la cartina al tornasole. Per questo ci chiediamo chi può credere che qualcuno abbia acquistato un’area di quasi 200.000 mq dove ad oggi non si può costruire nemmeno un appartamento, senza avere una ragionevole speranza di ottenere un cambio di destinazione d’uso?

Ricordiamo che circa 1/3 dell’Area Brancadoro deve essere destinata a verde pubblico attrezzato, circa i 2/3 a verde pubblico sportivo e circa il 5% ad attrezzature tecniche distributive (strutture/capannoni lungo l’Adriatica a nord e a sud della caserma della Polizia Stradale).

Per il M5Stelle di San Benedetto del Tronto una cosa è certa: in quella zona non ci sono, e non ci dovranno mai essere altri carichi urbanistici. Sembra la pensino cosi anche altri partiti e la maggioranza dei cittadini sambenedettesi, e questa volta non si scherza.

Abbiamo ribadito più volte durante l’ultima campagna elettorale che con il Movimento 5 Stelle al governo della città l’area Brancadoro avrebbe mantenuto al 100% la sua destinazione d’uso, anche valutando una riacquisizione diretta, seguendo le aste al ribasso e ribadendo, di frequente, posizione granitica sulla vocazione e intenzione così da scoraggiare eventuali avventurieri.

Con la presenza di stadio, palazzo dello sport, piscina, campo di atletica e degli ultimi spazi aperti entro i confini comunali nel raggio di poche centinaia di metri, le possibilità di utilizzo intelligente dell’area parevano molteplici, anche in relazione alla adiacente sopraelevata. Tale area infatti sarebbe da noi stata destinata a spazi liberi e comuni, laddove possibile attrezzati, e alla soddisfazione di sport minori, a completamento della offerta già presente in zona.

Così facendo sarebbe stata fornita alla città sia una grande area verde fruibile (un polmone assolutamente indispensabile) sia la possibilità di lavoro e sviluppo attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni sportive legate agli impianti, ad attività collegate grazie a personale dedicato e alla attuale ampia disponibilità di fondi per migliorie ambientali.

Ora sembrerebbe che l’area sia stata acquistata dal CEO di Sideralba (società legata in qualche forma al patron della Sambenedettese e attuale sponsor) dott. Luigi Rapullino senza che l’attuale amministrazione abbia battuto ciglio con dodici mesi di silenzio assordante su questo argomento. Noi crediamo che questa manovra possa essere l’ennesima ricerca collegata al business del calcestruzzo e mattoni legato ai colori rossoblu! Peraltro in questa impresa di toccare il PRG vigente già ci avevano provato altri imprenditori con il progetto NIDIS.

Speriamo di sbagliarci questa volta, e vedremo se invece di fare business per la via più breve avranno il coraggio di lavorare duro per realizzare qualcosa di importante e innovativo che vada anche nella direzione del bene comune. O toccherà leggere ancora di un’altra (!) richiesta di variante o dell’ennesimo fallimento?








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