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Questione Natura: "No al taglio dei pini"

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taglio alberi
Oggi vediamo la necessità di informare tutta la popolazione che l’amministrazione comunale intende promuovere l’abbattimento di tutta una serie di pini lungo la via del Mare, che ivi radicano ab immemore (cinquantanni almeno), al fine di favorire la ristrutturazione del marciapiede e porvi in loro posto una serie di palmette a mo’ di Miami Beach.

Sostituiranno i pini con non qualificati tipi di palma, ma in città è una moria di palme a causa del famoso punteruolo rosso.

La via del Mare è sempre stata caratterizzata dalla presenza filari di pini ad alto fusto che sono sani e ben radicati.

I pini hanno sempre rappresentato il vero carattere identitario prospettico della strada che altrimenti sarebbe spoglia e unicamente sottomessa alla logica delle auto dei parcheggi per le auto collegate al commercio locale.

Noi pensiamo, che i pini qui come in tutta Italia costituiscano un patrimonio di incomparabile bellezza del nostro paesaggio, una espressione di identità culturale e qualificante delle zona a valenza turistica.

I pini sono stati soffocati, ristretti in minuscole aiuole, compressi, privati della possibilità di avere acqua e quindi si sono difesi adattando il loro apparato radicario al luogo e quindi andando qua e là con le radici alla ricerca del modo di sopravvivere.

Quale la loro colpa?

Una tutela forse sarebbe praticabile collegando l’intervento alle previsioni della legge 14 gennaio 2013 n 10 che conferisce il carattere di “albero monumentale”, .

a) l’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l’albero secolare tipico, che possono essere considerati come vari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;

b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani; c) gli alberi ad alto fusto inseriti ino paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;

In passato allorchè l’amministrazione comunale dell’epoca ebbe a ristrutturare il lungomare, ci furono feroci denunce per aver creato un impressionante inquinamento luminoso avendo concepito una illuminazione che sparava verso l’alto centinaia di fasci di luce inammissibili;

Si salvò quella amministrazione dal dover demolire tutto inventandosi una delibera di giunta mediante la quale si definivano le nuove palme appena posate gruppi arborei monumentali, paragonando così l’illuminazione delle palme alla illuminazione verso l’alto consentita per un monumento storico.

Non si può pensare che anche i pini siano di valore storico, ambientale e vietare il loro abbattimento?

A favore della loro permanenza si può sostenere che agendo secondo modalità tecniche idonee al controllo dell’apparato radicario le piante potrebbero tranquillamente permanere , creando una pista ciclabile in luogo al posto dei parcheggi destinati alle auto, in vista delle politiche 2030 promosse dall’Unione europea.

Noi giovani volontari di Questione Natura faremo di tutto per difendere l’identità della nostra amatissima San Benedetto del Tronto, la rivoluzione gentile ha inizio.


da Il Presidente Roberto Cameli
Questione Natura APS 


da Il Presidente Roberto Cameli
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