comunicato stampa
Balneari, San Benedetto in Azione: "Alcune domande a chi tutela un 'privilegio' di questa portata"


A sostegno di questa notoriamente indigente categoria si distinguono in particolare i Fratelli d’Italia, sempre pronti soccorrere qualunque portatore di interessi corporativi, soprattutto se appartenente alle categorie maggiormente privilegiate; ma anche l’Amministrazione Spazzafumo sta iniziando a distinguersi in questa opera di “tutela del privilegio”, anche se notiamo un po’ di pudore in questo comportamento: la caccia al voto del balneare è infatti temperata dalla necessità di non urtare troppo gli altri elettori, ormai sempre più consapevoli della portata del privilegio di cui godono i suddetti gestori del litorale statale.
Così, non si capisce bene a quale titolo, l’ineffabile – ahinoi - assessore regionale al Demanio Guido Castelli consiglia i comuni costieri, sicuramente nel loro esclusivo interesse, di non mettere a gara le concessioni demaniali già disponibili, sorvolando sul fatto che la direttiva europea è immediatamente applicabile sul suolo nazionale (come di recente hanno sentenziato diversi tribunali, disapplicando la diversa legge nazionale e imponendo ai comuni di provvedere alle gare) e dimostrando, nonostante la professione legale che esercita, una conoscenza della legge comunitaria quantomeno lacunosa.
Sempre fra i Fratelli d’Italia segnaliamo le esternazioni dell’On. Lucia Albano. Costei – fattasi notare finora quasi solo per la grottesca idea di voler realizzare “uffici doganali e un museo delle dogane” nel vecchio palazzo comunale (museo notoriamente richiesto a gran voce, da anni, da tutta la cittadinanza sambenedettese), non è tuttavia voluta mancare alla manifestazione romana, complice la bella giornata di sole e la necessità di far sentire la propria disinteressata vicinanza ai vessatissimi balneari.
A questi rappresentanti politici della nostra Regione, che nella volontà di accaparrarsi il consenso elettorale dei concessionari superano ampiamente il limite del ridicolo, vanno tuttavia poste alcune domande:
a) Sono consapevoli l’Assessore Castelli e l’On. Albano che l’Italia – nonostante le falsità che vengono costantemente affermate dai sindacati di categoria - è l’unica nazione tra quelle del Mediterraneo a non avere alcuna forma di evidenza pubblica nell’attribuzione delle concessioni?
b) sono altrettanto consapevoli i suddetti esponenti di Fratelli d’Italia che nessuna perdita economica sussiste per i concessionari che dovessero perdere le concessioni, e che comunque non le perderanno purché le paghino finalmente il giusto in una regolare gara pubblica, come avviene in tutti gli altri Paesi europei, a cominciare dalla Grecia, per proseguire con Francia, Portogallo, Croazia e Spagna dove tutte le concessioni hanno una durata limitata nel tempo e alla loro scadenza vengono regolarmente rimesse a bando?
c) sono costoro a conoscenza del fatto che l’attribuzione delle concessioni avviene oggi a prezzi assolutamente ridicoli rispetto al loro valore di mercato e che le modalità di trasferimento delle stesse hanno il solo scopo di arricchire i privati che le possiedono e non la collettività, nonostante che si tratti di beni pubblici per definizione?
Al Sindaco Spazzafumo, rappresentato a Roma - con tanto di fascia tricolore - dal Consigliere Fabrizio Capriotti, e che sembra sposare la stessa battaglia, chiediamo di farci conoscere se intenda rendere pubblici gli importi che vengono pagati dai singoli concessionari di spiaggia del comune di San Benedetto – importi che la categoria custodisce con un segreto ossessivo - così come è stato fatto da altri comuni della costa marchigiana, come il comune di Gabicce, che pubblica sul proprio sito nomi dei titolari delle concessioni e l’importo pagato annualmente da ciascuno di essi. Dopo avere predicato a destra e a manca per l’intera campagna elettorale di voler governare sganciato dagli interessi e dai ricatti dei partiti, e nell’esclusivo interesse dei sambenedettesi, non c’è migliore occasione per passare dalle parole ai fatti.
Capiamo perfettamente l’enormità della posta in gioco, e quindi la volontà di certi politicanti di prostrarsi a difesa di interessi e privilegi di una categoria tanto compatta: quando manca visione politica e capacità di comprendere i reali interessi delle comunità che si rappresentano, l’asservimento del proprio ruolo politico ai tornaconti economici ed elettorali delle categorie maggiormente privilegiate è considerato ormai l’unico modo per farsi eleggere e per conservare la poltrona.

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