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comunicato stampa
Balneari, San Benedetto in Azione: "Alcune domande a chi tutela un 'privilegio' di questa portata"

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da Luca CardolaSan Benedetto in Azione


Come sempre accade, l’avvicinarsi delle elezioni politiche moltiplica la “sensibilità” dei partiti alle richieste delle categorie meglio organizzate che si muovono per la tutela dei propri interessi economici, sensibilità tanto maggiori quanto più grandi sono tali interessi. Nella nostra città, come è noto, i maggiori portatori di tali interessi sono i balneari, signori delle spiagge, prese in affitto dallo Stato a pochi soldi e di cui si ritengono sostanzialmente i proprietari di fatto.

A sostegno di questa notoriamente indigente categoria si distinguono in particolare i Fratelli d’Italia, sempre pronti soccorrere qualunque portatore di interessi corporativi, soprattutto se appartenente alle categorie maggiormente privilegiate; ma anche l’Amministrazione Spazzafumo sta iniziando a distinguersi in questa opera di “tutela del privilegio”, anche se notiamo un po’ di pudore in questo comportamento: la caccia al voto del balneare è infatti temperata dalla necessità di non urtare troppo gli altri elettori, ormai sempre più consapevoli della portata del privilegio di cui godono i suddetti gestori del litorale statale.

Così, non si capisce bene a quale titolo, l’ineffabile – ahinoi - assessore regionale al Demanio Guido Castelli consiglia i comuni costieri, sicuramente nel loro esclusivo interesse, di non mettere a gara le concessioni demaniali già disponibili, sorvolando sul fatto che la direttiva europea è immediatamente applicabile sul suolo nazionale (come di recente hanno sentenziato diversi tribunali, disapplicando la diversa legge nazionale e imponendo ai comuni di provvedere alle gare) e dimostrando, nonostante la professione legale che esercita, una conoscenza della legge comunitaria quantomeno lacunosa.

Sempre fra i Fratelli d’Italia segnaliamo le esternazioni dell’On. Lucia Albano. Costei – fattasi notare finora quasi solo per la grottesca idea di voler realizzare “uffici doganali e un museo delle dogane” nel vecchio palazzo comunale (museo notoriamente richiesto a gran voce, da anni, da tutta la cittadinanza sambenedettese), non è tuttavia voluta mancare alla manifestazione romana, complice la bella giornata di sole e la necessità di far sentire la propria disinteressata vicinanza ai vessatissimi balneari.

A questi rappresentanti politici della nostra Regione, che nella volontà di accaparrarsi il consenso elettorale dei concessionari superano ampiamente il limite del ridicolo, vanno tuttavia poste alcune domande:

a) Sono consapevoli l’Assessore Castelli e l’On. Albano che l’Italia – nonostante le falsità che vengono costantemente affermate dai sindacati di categoria - è l’unica nazione tra quelle del Mediterraneo a non avere alcuna forma di evidenza pubblica nell’attribuzione delle concessioni?

b) sono altrettanto consapevoli i suddetti esponenti di Fratelli d’Italia che nessuna perdita economica sussiste per i concessionari che dovessero perdere le concessioni, e che comunque non le perderanno purché le paghino finalmente il giusto in una regolare gara pubblica, come avviene in tutti gli altri Paesi europei, a cominciare dalla Grecia, per proseguire con Francia, Portogallo, Croazia e Spagna dove tutte le concessioni hanno una durata limitata nel tempo e alla loro scadenza vengono regolarmente rimesse a bando?

c) sono costoro a conoscenza del fatto che l’attribuzione delle concessioni avviene oggi a prezzi assolutamente ridicoli rispetto al loro valore di mercato e che le modalità di trasferimento delle stesse hanno il solo scopo di arricchire i privati che le possiedono e non la collettività, nonostante che si tratti di beni pubblici per definizione?

Al Sindaco Spazzafumo, rappresentato a Roma - con tanto di fascia tricolore - dal Consigliere Fabrizio Capriotti, e che sembra sposare la stessa battaglia, chiediamo di farci conoscere se intenda rendere pubblici gli importi che vengono pagati dai singoli concessionari di spiaggia del comune di San Benedetto – importi che la categoria custodisce con un segreto ossessivo - così come è stato fatto da altri comuni della costa marchigiana, come il comune di Gabicce, che pubblica sul proprio sito nomi dei titolari delle concessioni e l’importo pagato annualmente da ciascuno di essi. Dopo avere predicato a destra e a manca per l’intera campagna elettorale di voler governare sganciato dagli interessi e dai ricatti dei partiti, e nell’esclusivo interesse dei sambenedettesi, non c’è migliore occasione per passare dalle parole ai fatti.

Capiamo perfettamente l’enormità della posta in gioco, e quindi la volontà di certi politicanti di prostrarsi a difesa di interessi e privilegi di una categoria tanto compatta: quando manca visione politica e capacità di comprendere i reali interessi delle comunità che si rappresentano, l’asservimento del proprio ruolo politico ai tornaconti economici ed elettorali delle categorie maggiormente privilegiate è considerato ormai l’unico modo per farsi eleggere e per conservare la poltrona.








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