Editoriale
La retorica della guerra si può sconfiggere solo con la cultura: Filisetti legga Remarque, la nostra petizione


Questa la missiva di Filisetti:
AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE MARCHIGIANE
4 novembre 1918 – 4 novembre 2020
In questo giorno il nostro reverente pensiero va a tutti i figli d’Italia che dettero la loro vita per la Patria, una gioventù che andò al fronte e là vi rimase. Una gioventù lontana dai prudenti, dai pavidi, coloro che scendono in strada a cose fatte per dire : “Io c’ero”. Giovani che vollero essere altro, non con le declamazioni, ma con le opere, con l’esempio consapevoli che “Un uomo è vero uomo se è martire delle sue idee. Non solo le confessa e le professa, ma le attesta, le prova e le realizza”. Combatterono per dare un senso alla vita, alla vita di tutti, comunque essi la pensino. Per questo quello che siamo e saremo lo dobbiamo anche a Loro e per questo ricordando i loro nomi sentiamo rispondere, come nelle trincee della Grande Guerra all’appello serale del comandante : PRESENTE!
Ancona , 4 novembre 2020
IL DIRETTORE GENERALE
Marco Ugo Filisetti
La lettera ha scatenato l'indignazione generale. Ma ha anche raccolto il plauso di molti commentatori online.
A Filisetti e a tutti coloro che condividono questo messaggio chiediamo un piccolo sforzo. Rileggere il libro di Erich Maria Remarque "Niente di nuovo sul fronte occidentale" perché quando si parla di guerra bisogna sapere di cosa si sta parlando.
Abbiamo quindi acquistato una copia del libro e l'abbiamo spedita al Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale invitandolo alla lettura.
Gentile Direttore, siamo rimasti colpiti dalla lettera che lei ha inviato agli studenti delle Marche, tra i quali anche i nostri figli.
Colpiti in maniera molto negativa.
Il primo istinto leggendo la lettera, dopo aver escluso si trattasse di uno scherzo, è stata l’indignazione.
Ma proprio perché crediamo nel dialogo, nella forza della ragione e dell’intelligenza – e non nella violenza –abbiamo deciso di proporle la lettura di un libro. O probabilmente la rilettura di questo libro, dato che è improbabile che un uomo della sua cultura non lo abbia mai letto.
Il libro narra la storia di alcuni ragazzi che, convinti dai loro insegnanti ad offrirsi volontari per la guerra, scoprono poi, con le loro vite, gli orrori e l’insensatezza della guerra, di ogni guerra.
La sua lettera assomiglia davvero tanto all’opera dei professori del libro di Erich Maria Remarque. Troppo per non fermarsi a riflettere.
Le auguriamo buona lettura e buona riflessione.
Michele Pinto, Giulia Mancinelli
Se volete è possibile firmare online la petizione che chiede a Felisetti di leggere il libro. Si può firmare qui: https://www.change.org/mufilisetti
(Attenzione: dopo aver firmato bisogna confermare la mail)

SHORT LINK:
https://vivere.me/bA1U