Province di Fermo e Ascoli Piceno, cassa integrazione record a novembre 2012

2' di lettura 13/12/2012 - A novembre le ore di CIG ammontano ad 815mila circa, di cui 308mila di CIG ordinaria, 112mila di CIG straordinaria e 394mila in deroga. Le ore di CIG richieste ed autorizzate superano del 51% quelle richieste ad ottobre e sono più del doppio delle ore di CIG complessive rilevate a novembre 2011.

Dall’inizio dell’anno sono stati richiesti ed autorizzati oltre 5,8 milioni di ore di CIG che corrispondono al mancato lavoro di oltre 3mila e cinquecento persone. Il monte ore di CIG del periodo “gennaio-novembre” per il 2012 è simile a quello del 2011 (+4,7%) e risulta maggiore rispetto al 2009 del 38,6%.

Di seguito, le tendenze per le varie componenti della CIG: Le ore di CIG ordinaria ammontano a 308mila, più del doppio rispetto al valore di ottobre e superiori alle ore di CIG ordinaria rilevata per lo stesso mese negli anni passati. Gli incrementi più consistenti riguardano il settore della meccanica (61mila ore, il triplo di ottobre), del pellame (124mila ore, il quintuplo di ottobre). • Le ore di CIG straordinaria ammontano a 112mila, in calo rispetto al mese di ottobre soprattutto per effetto della riduzione della CIG nel settore della meccanica.

Nell’industria del pellame e calzaturiera, invece, si osserva un incremento della CIG straordinaria del 59% (49mila ore). • Le ore di CIG in deroga ammontano a 394mila e a novembre raggiungono il livello massimo dall’inizio dell’anno. Gli incrementi più consistenti riguardano il settore della meccanica (55mila ore, +82%) e del pellame (194mila ore). “La situazione peggiora – dichiara Giancarlo Collina, segretario Cgil di Ascoli Piceno -, soprattutto rispetto al novembre 2011. Rispetto al periodo gennaio-novembre del 2011, c’è un incremento di 61mila ore.

Questo significa che la crisi continua, che le imprese sono in difficoltà e che c’è lo stallo dei consumi che, per il mercato interno, pesa molto. Le prospettive sono negative; la crisi del lavoro va dunque rimessa al centro delle politiche di sviluppo e anche le istituzioni locali si devono comunque impegnare”.

Secondo Maurizio Di Cosmo, segretario Cgil di Fermo, “il contesto si fa sempre più grave anche a fronte di un calo della produzione nel distretto calzaturiero, nel trimestre luglio-ottobre, pari al 12,8%, ad un calo del fatturato del 7,9% e degli ordinativi dell’11,2%, con un utilizzo degli impianti che non va oltre il 70%. Occorrono dunque politiche industriali di sviluppo per investire in questo processo che volge sempre più verso il basso”. •






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-12-2012 alle 17:34 sul giornale del 14 dicembre 2012 - 703 letture

In questo articolo si parla di lavoro, cassa integrazione, cgil marche

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