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comunicato stampa
PdL contro lo spettacolo teatrale: Urbinati, dal 'bunga bunga' alla censura di 'Black Out'

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sipario di un teatro

Di seguito d'intervento del consigliere del Partito Democratico Fabio Urbinati sulla mozione del Pdl contro lo spettacolo teatrale.

"Ormai da due anni, durante le sedute del Consiglio comunale, spesso i consiglieri del PDL affermano di essere i rappresentanti del Governo a livello locale. Dev’essere in questa veste prefettizia auto-attribuitasi che oggi imitano l’esempio fornito in precedenza dal capo del Governo medesimo: censura nei confronti di Francesco Tranquilli e del suo “Black Out”, piccolo riflesso della ben più lodevole epurazione di Enzo Biagi, Marco Travaglio e Daniele Luttazzi.

E come nell’altro famoso ventennio, anche in questo si tutela la gioventù dai cattivi esempi, come la perfida finzione teatrale. E la si invita a volgere occhi e orecchi all’arte del “bunga bunga”, nuovo successo mondiale per l’Italia e il suo prestigio. Un vecchio detto popolare nostrano dice che “la cera si consuma e la processione (in questo caso il Paese) non cammina” , per dire che il tempo passa e il centrodestra non affronta alcun problema serio del nostro Paese. Salvo, naturalmente, consigliare alle donne, anzi alle femmine, la carriera di velina o di moglie-di-miliardario (finché divorzio non vi separi, nel caso in cui il marito in questione non frequenti minorenni).

Così anche a San Benedetto abbiamo qualcuno che ci dice quale spettacolo è lecito seguire e quale è vietato: come nella migliore tradizione oscurantista, e molto in contrasto con la “libertà” che compare nel marchio di fabbrica di certi partiti, peraltro in fase di liquidazione fallimentare. “Black Out” è nella lista nera del centrodestra, pullulante di critici teatrali che per far prima non consigliano ma impongono, vietano l’arte degenerata, e chiudono gli occhi ai potenziali spettatori, come hanno fatto molti di loro per primi, disertando entrambe le repliche dello spettacolo, per meglio giudicare, e con maggior freddezza.

“Black Out” è stato un successo unanime di critica e di pubblico, tranne un’unica voce.

Per quanto mi riguarda non ho ancora avuto la fortuna di assistere a “Black Out”, ma ogni volta che sento critiche verso la cosiddetta “cultura immorale”, umilmente mi risuonano nelle orecchie i versi di Oscar Wilde riferiti ai libri ma che possono benissimo rappresentare uno spettacolo teatrale: “I libri che gli uomini chiamano immorali sono semplicemente libri che mostrano al mondo la sua vergogna.”

Chi e cosa può mostrare al mondo le sue contraddizioni più dell’arte? Nel frattempo in Consiglio comunale dovrò perdere tempo a discutere una mozione che non risponde a nessuno dei problemi più urgenti della comunità locale. Di cosa dovremmo discutere? Sono ansioso di conoscere le ragioni di chi secondo me si è fatto un clamoroso autogol!".



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